Una passione per tanti…
La nautica è una passione per tanti, rappresenta, l’arrivo come status sociale o la realizzazione od ancora la semplice libertà, a patto che ogni nostra decisione non ricada sui nostri figli!
Ciò è rappresentato da quello che troviamo in mare: sporcizia, sporcizia ed ancora barche che diventeranno sporcizia, poiché la bellissima ed utilissima vetroresina ha finito il suo percorso. Finalmente basta!
Capisco un natante 5.00 o 6.00 metri, dovendo essere una spesa “abbordabile”, la vetroresina è giustificata (ancora per poco…) ma per uno yacht le cose cambiano. Onestamente pagare 500.000€ o cifre oltre il milione di euro un pezzo di plastica riempito di gadget non mi suona bene; è arrivato il tempo di alzare l’asticella del rischio imprenditoriale ma anche della somma da sborsare per i nuovi capitani, perché? Lo spiego subito: ad oggi non esiste un processo industriale completo che possa operare nella rottamazione delle barche, la vetroresina è un materiale complesso (però ci ha pensato il CNR Di Pozzuoli a trovare procedimento, di per sè semplice, capace di riutilizzare la vetroresina ed altri scarti) perciò le oltre 600.000 “cose” che galleggiano nei nostri Italici mari che fine faranno? E soprattutto le vecchie barche che fine hanno fatto?
Ora, parcheggiando un momento la rottamazione, prometto che riprenderò il discorso; la nautica odierna per essere al passo con i tempi purtroppo deve operare degli aggiornamenti:
- utilizzo materiali riciclabili
- propulsioni ibride
- riduzione drastica dei consumi senza penalizzare le prestazioni
- utilizzo di fonti di energia rinnovabili/derivabili
non staimo parlando di fantasie; leggete un’pò qua
Black Rose ’56
Io lo faccio e tu competitor che stai facendo? Caro competitor posso assicurarTi che i miei costi industriali e costi di listino sono inferiori ai Tuoi! Come è possibile offrendo una qualità eccelsa? Pensare prima di produrre, analizzare il tempo in cui ci troviamo, concretizzare le aspettative del mercato odierno ed infine pensare anche a coloro che non rientrando nell’interesse commerciale aziendale, ma che sono comunque persone che vogliono godersi la vita.
Chiudo questa riflessione con una domanda “al veleno”: caro armatore, Ti sei comprato un bellissimo yacht usato di 20 metri in vetroresina, (quasi sempre svenduto dal precedente possessore perchè non voleva o non poteva più gestirlo e soprattutto manutenzionarlo; l’hai fatta controllare da chi ne capisce?) pensi che un domani volendo rivenderlo ci guadagnerai? Ed infine, se domani qualcuno Ti chiedesse un certificato di smaltimento? Anche se bello, veloce e rifinito, rimarrà sempre un rifiuto speciale!

Ogni riferimento a persone od armatori è puramente casuale, al massimo, fatto in tono giocoso e non diffamante! P.S. … non si sà mai! 🙂